“La mia azienda agricola si chiama Biomatto, – spiega Francesca Lanocita – siamo nel comune di Arona dal 2014. La superficie coltivata è 1 ettaro, complessiva saranno 4 ettari (con i boschi). Svolgo 3-4 attività: la vivaista, allevo le galline e anatre da uova, ho un B&B e propongo attività di educazione ambientale.
I micro ortaggi sono nati in modo casuale: ho ragionato che in inverno (il periodo di sospensione della produzione delle uova delle nostre galline, tra novembre, dicembre poi riprendono a gennaio) le nostre galline non hanno verde da mangiare perché per la conformazione del nostro allevamento e per la collaborazione che c’è con il gruppo Abele – per cui io prendo gli scarti delle verdure e le do da mangiare alle galline – non abbiamo verdura d’inverno. Allora, mi dico, c’è un abbassamento del livello di vitamine perché, per quanto siano alimentate con mangime biologico che contiene delle vitamine, io voglio che le mie galline mangino anche verde, quindi penso a come fare. Ma se io semino in casa vaschette con tanti semi produco dei micro ortaggi che possono dare vitamine alle mie galline e così sono andata a studiarmi questa cosa ed effettivamente è una pratica che esiste. Ovviamente è estremamente dispendiosa, ma per Biomatto, anche se sto cercando un equilibrio economico, la qualità viene comunque prima e la qualità vuol dire la qualità del prodotto in questo caso uovo e la qualità del benessere degli animali perché vivono una vita più naturale possibile e con gioia non perdo capi curandoli bene. Allora inizio a studiare e scopro che c’è un mondo dietro i micro ortaggi: sono prodotti che contengono il doppio delle vitamine rispetto all’ortaggio finito perché le consumi all’apertura dei due cotiledoni o al massimo alla prima o alla seconda foglia vera e quindi è una bomba di vitamine, una meraviglia della natura che dà tutta la sostanza al seme per poter aprire, nascere e sviluppare la pianta. È un po’ come mangiare il tuorlo che darebbe tutto il nutrimento al pulcino quando l’uovo venisse fecondato, è esattamente la stessa cosa. Scopro e mi appassiono a questo mondo perché è un’agricoltura con vantaggi anche in termini di sostenibilità: hai un doppio valore nutritivo di un prodotto con pochissimo consumo di acqua e terra. Questo in un’ottica futura o di Paesi che non hanno disponibilità di tanta acqua e terra, come sta diventando il nostro, è un argomento interessante. Inserito in un contesto logico e sensato, non commerciale e basta, è un prodotto che deve essere come l’ho pensato io per le galline, cioè nel periodo di sospensione di produzione delle verdure da dicembre a febbraio/aprile. Il vantaggio doppio è che io propongo questo prodotto in vaschetta direttamente con il substrato perché il cliente possa averlo sempre fresco tenendo la vaschetta davanti a una finestra o sul balcone, quando poi c’è una buona temperatura, prendendosene cura al pari della pianta di prezzemolo o basilico e usandolo al momento, che vuol dire che ha la qualità migliore del prodotto in quanto a nutrienti e sali minerali perché è un prodotto oltre il fresco. Hai un prodotto che dura 2-3 settimane, puoi tagliare la porzione che ti serve per quella insalata oppure fai i crostini di pane con burro salmone e micro ortaggio di rapanello: se hai ospiti, è anche bello mettere la vaschetta in tavola, tagliare e condire al momento. È portare la terra sulla tavola. È un bel gesto”.
Potrebbero anche interessarti:
https://logicobio.net/2021/07/26/video-conferenza-con-salvatore-ceccarelli/
https://logicobio.net/2021/07/26/video-conferenza-con-antonio-tombolini/
https://logicobio.net/video-conferenza-con-pierluigi-paoletti/
https://logicobio.net/video-conferenza-con-isabella-dalla-ragione/
https://logicobio.net/2021/07/26/racconto-video-di-maria-de-biase/