“Le zucchine trombetta – ci racconta Claudio Bosco di Nichelino – si coltivano sotto serra, sono una specie rampicante che ha bisogno di essere sorretta con apposite reti, anche perché ha una vegetazione molto abbondante. L’epoca di semina è da metà marzo a metà aprile. Si semina in vivaio in terra fredda e verso metà maggio si mettono le piantine a dimora, preferibilmente coperte, perché sono piante che amano molto il caldo, a una distanza di circa un metro tra una pianta e l’altra e di circa un metro tra le due file. Quest’anno ne abbiamo messe a dimora 200 piante. Il seme lo facciamo noi, è una pianta non ibrida. Ha bisogno inizialmente di irrigazioni abbondanti, dopodiché espande molto le radici e va a cercarsi l’acqua dove c’è. Ha bisogno di un terreno organico, ben fertile e ben drenato perché soffre molto i ristagni d’acqua. Un paio di settimane dopo l’impianto, quando la pianta è ancora ben eretta e non ha bisogno di sostegni, passiamo con una rincalzatrice, in maniera da coprire le infestanti che sono sui lati e da estirpare quelle del solco centrale. Dopodiché collochiamo la manichetta di irrigazione nel solco. Poi la pianta si aggrappa alla rete di sostegno e potrebbe diventare anche 3-4 metri, ma noi la manteniamo a due perché altrimenti non ci arriviamo a raccogliere. Il fiore è giallo, assomiglia a quello delle zucchine, ma dura di meno, è molto più delicato: o si consuma il giorno stesso o appassisce. E’ una pianta estremamente robusta. Noi non facciamo comunque alcun trattamento, per partito preso, in nessuna coltura. Usiamo unicamente il compost tea, che è un prodotto che produciamo in azienda. Si ottiene mettendo del compost in acqua in proporzione di 1:5 e facendo gorgogliare dell’aria nell’acqua, in modo che si sviluppi una microflora aerobica, che normalmente entra in simbiosi con tutte le colture, dall’insalata alle zucchine, alle melanzane ai pomodori. Questa microflora ne migliora la resistenza all’attacco dei patogeni e anche la capacità di assorbimento degli elementi nutritivi. Quindi tutte le piante divengono più robuste, più vigorose e non hanno bisogno di trattamenti. Purtroppo questa sostanza è poco conosciuta e non si fanno sperimentazioni: il perché può sembrare strano, ma la verità è che costa nulla, nessuno ci guadagna e perciò non se ne divulga la potenzialità. Quella delle trombette inoltre è una coltivazione redditizia, anche se la pianta produce meno degli zucchini, ma il raccolto dura per un periodo più lungo. Noi abbiamo iniziato a raccogliere a inizio luglio e continueremo fino a fine settembre. Da queste 200 piante quest’anno dovrei quindi riuscire a raccogliere 9 quintali di trombette”.

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