“Normalmente – ci spiega Fabrizio Bevilacqua – per poter raccogliere un buon quantitativo di prodotto, gli spinaci vengono seminati in campo aperto su ampi appezzamenti. I semi degli spinaci non sono molto
costosi (circa 30€ per 100000 semi di qualità, ma purtroppo il nostro terreno ed il nostro
clima invernale mal si adattano alla coltivazione di questo ortaggio che soffre i terreni
pesanti e risente negativamente del ristagno di acqua. Per questo motivo coltiviamo
gli spinaci in serra con i conseguenti costi della struttura. I coltivatori non biologici,
per offrire alle piantine neonate un vantaggio rispetto alle erbe infestanti, ricorrono
all’utilizzo di diserbanti. I nostri disciplinari di coltivazione biologica non consentono di
trattare con erbicidi i terreni dove crescono gli spinaci quindi, per poter contrastare efficacemente la crescita delle erbe infestanti nelle serre dove li coltiviamo, è necessario passare con delle mini frese per rimuovere le erbacce nel momento più opportuno oppure utilizzare le pacciamature (teli che coprono il terreno).
Entrambi i metodi richiedono tempo e materiali. Per poter offrire alle piantine un ulteriore
vantaggio sugli infestanti riducendo gli interventi successivi, abbiamo scelto di non seminare
questo ortaggio, ma di far germinare i semi in celle di germinazione, far sviluppare la
pianticella in cassoni a temperatura controllata e, solo successivamente, di trapiantare gli
spinaci nelle serre. Abbiamo messo le piantine nel terreno in file ad una distanza di circa 20
cm l’una dall’altra. In questo modo hanno la possibilità di crescere maggiormente raggiungendo
anche i 120-130g per pianta pur conservando la tenerezza e sono più facili da pulire.
Quando raccogliamo spinaci del peso di 120-130g riusciamo a tenere bassi i costi di raccolta
che incidono moltissimo sul prezzo finale. Purtroppo le piantine raccolte in questo periodo
pesano solo la metà e questo fa salire il prezzo al chilo.”