Il rabarbaro di Uva Ramà

“Il nostro campo di Rabarbaro – ci racconta Luisa Aronica – si trova a circa 700 m di altitudine nel Vallone del Tauneri, sopra Giaveno, in posizione fresca e ventilata. La coltivazione, sempre in regime biologico, è cominciata nella primavera 2017 e questo è il primo anno in cui è possibile raccogliere i gambi con continuità. La specie che coltiviamo è il Rheum rhabarbarum.
Si può seminare in vasetti e poi trapiantare quando le piantine sono abbastanza robuste, oppure usare piantine fornite da vivaio direttamente in campo, noi abbiamo fatto così, oppure ancora usare pezzi di radice per propagarlo. Una pianta può vivere anche 10 anni, ma conviene dopo alcuni anni dividere il rizoma in modo da “ringiovanirla” producendo così anche nuove piantine.
Noi abbiamo un campo di circa 1000 mq con 500 piante. Le nostre file di rabarbaro sono pacciamate con telo plastico a durata pluriennale; in questo modo non è richiesto alcun diserbo, se non la pulizia della buchetta dove si trova la pianta (peraltro in biologico l’unica forma di diserbo è quella manuale!). I lavori richiesti sono un’irrigazione abbastanza frequente, avendo foglie grandi ha bisogno di acqua, l’eliminazione di tutti i fiori a primavera, in modo da indirizzare le energie della pianta verso la produzione di foglie, la raccolta e la pulizia della pianta a fine stagione. In passato nella nostra valle era una pianta frequente in molti orti di montagna, per l’uso casalingo, soprattutto per fare marmellata, e poi ad uso ornamentale perché la pianta è molto bella. La pianta del rabarbaro è molto resistente alle basse temperature e cresce in terreni freschi: è per questo ideale per la coltura in montagna. I gambi si raccolgono da aprile ad ottobre, avendo cura di lasciare sempre ad ogni pianta un certo numero di gambi per le sue funzioni fisiologiche. Il sapore dei gambi è dolce e asprigno insieme, per nulla amaro. I gambi di rabarbaro sono un ingrediente tradizionale della cucina anglosassone e di quella tedesca, dove vengono utilizzati comunemente per la preparazione di torte e confetture, spesso in abbinamento alle fragole. Sono però adatti anche alla preparazione di eleganti piatti salati”.

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