Cascina Campora

Cascina Campora, uno storico cascinale con più di due secoli di storia, sorge su una collina nel comune di Buttigliera d’Asti. La cascina è da svariate generazioni proprietà della famiglia Novara, che nei 3 ettari di terreno si occupa di coltivare numerose varietà di ortaggi, cereali, piante da frutto, viti e di allevare polli, conigli, tacchini e anatre. Paolo si prende cura degli animali cercando di rispettare le loro esigenze.

“Sono appassionato di animali da allevamento fin da bambino, per me loro non sono solo una fonte di reddito, ma il mio modo di relazionarmi con la natura. Per questo motivo voglio che possano vivere un’esistenza il più possibile simile a quella che farebbero in libertà.

Le mie anatre e miei tacchini vivono all’aperto tutto l’anno e possono alimentarsi liberamente nei prati e nei boschetti che circondano la nostra azienda. Alla sera, quando ritornano ai loro ricoveri, ricevono un’integrazione alla loro dieta a base di orzo e mais coltivati nei nostri campi. Nel periodo invernale solitamente l’integrazione è più cospicua per compensare la mancanza di vegetali e di insetti nei campi. Purtroppo questa vita libera ha dei costi: talvolta qualcuna delle mie anatre viene predata dalle numerose volpi o viene ferita da cacciatori non troppo corretti e le uova vengono prese dalle faine.

Per avere carni prive di residui abbiamo scelto di non effettuare alcun trattamento farmacologico: le condizioni poco stressanti in cui vivono i nostri animali sono spesso la miglior prevenzione perché non insorgano malattie.

Le nostre anatre sono tutti incroci di razze locali simili all’anatra muta (da queste parti le chiamiamo ‘Aniùn’). Le anatre vengono macellate circa all’età di 5 mesi e in ogni caso mai prima che abbiano raggiunto i 3 kg di peso vivo. In appositi spazi dispongo dei nidi per favorire la deposizione delle uova che avviene in modo naturale e senza forzature tutto l’anno, ad eccezione dei mesi più freddi.

I tacchini sono degli incroci di varietà allevate dalle nostre parti e trascorrono tutta la loro vita circolando liberamente in ampi recinti. La loro alimentazione segue le stesse regole di quella delle anatre, pascolo libero e aggiunta di cereali biologici autoprodotti. La macellazione avviene quando hanno raggiunto i sei mesi e un peso fra i 12 e i 15 kg.

L’allevamento dei conigli è quello che mi dà maggiori soddisfazioni sia per le carni in sé che per i prodotti trasformati, per il tipo di coniglio che allevo. Il coniglio del Monferrato è una razza rustica con una buona resa. E’ una carne molto appetibile con pochissimo grasso – il coniglio ne ha già poco in sé ma questo anche meno. Mette muscolo e non grasso. La macellazione non avviene prima dei 4-5 mesi. Non puoi lasciare i conigli fino a 60 giorni con la madre, perché poi deve partorire ed è disturbata però invece dei 28-30 giorni come fanno tutti io li lascio 40-45 giorni.

Azienda certificata e prodotto certificato, quale la differenza?

“Un’azienda che decida di ottenere la Certificazione biologica – ci spiega Paolo Novara – notifica le attività di produzione condotte con metodo biologico o in conversione che vuole sottoporre a verifica da parte di un organismo esterno di certificazione. La verifica avviene sulla base di normative europee e di standard, quindi di un insieme di regole che l’agricoltore/allevatore deve dimostrare di rispettare quotidianamente, in tutte le fasi della coltivazione e della trasformazione (in caso di prodotti trasformati) e prevede una parte documentale ed una verifica in azienda. Sulla base dell’esito della verifica viene emesso un Certificato di conformità che riporta l’esatto elenco dei prodotti certificati. Questo perché un’azienda certificata può coltivare e produrre anche solo una parte dei suoi prodotti con metodo biologico o, pur applicando la metodologia a tutte le produzioni, può decidere di certificarne solo alcune. Quindi, per avere un prodotto certificato è necessario che l’azienda stessa sia certificata. A volte per alcuni prodotti la certificazione non è possibile. Ad esempio per l’allevamento di conigli ad oggi non esistono linee guida di riferimento. Invece, per quanto riguarda le uova, io ho la certificazione tra i miei progetti futuri. Le granaglie che nutrono le mie galline sono certificate, ma non ho avuto per ora il tempo per certificare anche le uova”.

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