Logicobio: il progetto e gli obiettivi

Quando abbiamo avviato il progetto Logicobio eravamo mossi da questa curiosità: ci chiedevamo come mai, in una regione come il Piemonte, in cui tanto si è fatto e tante iniziative sono nate per porre l’accento sul prodotto di qualità e per il prodotto biologico, il prodotto biologico non abbia ancora assunto quel carattere di preponderanza nell’uso quotidiano, nell’abitudine delle persone che invece sembrerebbe dover essere scontato.

In un tempo in cui le persone sono informate sull’esito dannoso dell’utilizzo di fitofarmaci, pesticidi, di sostanze dannose nell’allevamento degli animali, nell’allevamento intensivo, tuttavia si osservano due fenomeni: da una parte le persone acquistano ancora, nella stragrande maggioranza, senza essere coscienti di ciò che c’è scritto in etichetta, non si pongono domande sull’origine del prodotto che mangiano, e, per assurdo, invece, cresce l’offerta un biologico industriale che di biologico ha poco mentre ha tanto di industriale.

Queste erano le nostre domande: come facciamo a far sì che il privato cittadino, il ristorante, il negoziante, la mensa scolastica, l’ospedale che cura, si convincano dell’importanza non più procrastinabile di servire unicamente cibo biologico.

Nel dar vita al progetto Logicobio, tali considerazioni si univano anche ad altre riflessioni che in tanti anni ciascuno dei partner di questo progetto ha maturato sull’importanza della cura perl’ambiente.

Questo progetto prende dunque avvio nel 2019.

Ora, nel 2022, al termine del progetto, possiamo descrivere in modo compiuto le fasi nelle quali si è sviluppato, fasi che si sono intrecciate con quanto avvenuto in questi due anni drammaticamente segnati da una pandemia.